Arte e artigianato d'uso quotidiano

mercoledì 25 maggio 2016

Amazon, la concorrenza e la moda del dropshipping

Nel precedente post avevo spezzato una lancia nei confronti di Amazon perché la "concorrenza" - in quel caso altra piattaforma che vende libri - attuava procedure inaccettabili, in un mondo commerciale moderno.
Ma anche Amazon qualche "scherzetto" lo fa. Opinione personale sia chiaro, ed ingenuità di fondo forse - chiamatela come volete - ma pensavo, al netto di ovvie considerazioni in merito al fatto di essere comunque una azienda enorme e con dinamiche delicate e difficili, che fosse..."diversa". Diversa da chi o da cosa? Beh, diversa almeno da alcuni dei suoi "venditori terzi" che operano sulla piattaforma, e diversa dalle centinaia di migliaia di - perdonatemi l'ardire dell'espressione - finti negozi che di fisico hanno solo la sede legale registrata all'ufficio delle entrate per avere una partita iva e...un computer collegato ad internet. Mi riferisco a quelle realtà che operano tramite il cosiddetto dropshipping che, in parole semplici e non esaustive, è quella formula per cui non si necessita di avere un negozio fisico, non si necessita di avere un magazzino e tutte le cose "scomode" di un negozio propriamente detto. Ti appoggi ad un grossista che ha fisicamente un magazzino ed un catalogo, e vendi tramite esso. Ovvero, tu risulti il venditore, tu gestisci gli ordini e fatturi, loro pensano a spedire a nome tuo le cose ordinate sul tuo "negozio" virtuale. In pratica si occupano di vendere al dettaglio quello che il grossista a cui si appoggiano gli mette a disposizione. Cosa caratterizza questi dropshippers? Il fatto che - fateci caso - quando cercate un determinato articolo, in genere di elettronica/tecnologia, sembra quasi che abbia il "prezzo imposto", perché a parte qualche euro di differenza dell'articolo e sulle spese di spedizione, sono praticamente tutti livellati. E mi sembra ragionevolmente ovvio, ipotizzando di contare gli uni e gli altri, per capire che se ci sono 10 grossisti e 10.000 dropshippers...i prezzi son sempre quelli.
Ma perché ne parlo e collego il discorso ad Amazon? Perché una della caratteristiche dei siti che non hanno magazzino (divertente andare a cercare su googlemaps le sedi di questi "negozi" e visualizzarli tramite Street View...fatelo!) sono le variazioni di prezzo repentine, al limite della schizofrenia, dettate dalle variazioni di costo dei grossisti. Tempo fa, cercando un notebook, avevo salvato alcune pagine di "negozi" (negozi terzi su Amazon compresi) per visualizzarli con calma e poi decidere da chi e cosa acqusitare. Beh, nell'arco di 72 ore i prezzi sono cambiati 4 volte, e addirittura - ancora mi chiedo come sia possibile - la stessa pagina di un negozio terzo su Amazon che chiameremo in maniera fantasiosa "PCperTutti", due giorni dopo, aprendo quella stessa pagina salvata nei preferiti, vendeva lo stesso notebook, ad un prezzo leggermente diverso, ma non lo vendeva più "PCperTutti" ,  ma un altro negozio..."TechnoShop". Ora come sia possibile che un negozio attivo fino al giorno prima, dal giorno successivo non esista più e venga sostituito da un "altro" negozio che vende le stesse cose, mi lascia perplesso, ma non siamo ancora arrivati al punto.
Il punto è che se mi aspetto queste cose da sitarelli vari di dropshipping, che non si sa chi siano e che fine facciano - non dico nell'arco di 5 anni - ma nell'arco di un mese, questo modo di lavorare lo "accetto" meno da una piattaforma come Amazon. Pecco di ingenuità, lo ripeto, ma se anche Amazon si mette a cambiare i prezzi nell'arco di 24/48 ore e alla lamentela del cliente risponde - certo che risponde, a Cesare quel che è di Cesare, il loro punto di forza sono le comunicazioni con i clienti - ma risponde proponendo la classica "furbata all'italiana", ecco che mi inalbero.
Spiego per contestualizzare; cerco un telefono e lo cerco "venduto da Amazon" proprio per evitare, come per il notebook, il balletto dei prezzi e dei negozi. Lo trovo, usato - ottime condizioni. Due disponibili, prezzo un po' alto ma vedo che l'articolo non cala di prezzo da nessuna parte, mantiene - pur fuori produzione - un notevole valore. Lo acquisto.
Seguendo le sorti della spedizione riapro la pagina dell'articolo meno di 48 ore dopo. Sorpresa...l'altro telefono ancora disponibile costa 20€ in meno. Ecco...scommetto che anche voi vi sareste un minimo alterati. Non trovi quell'articolo ad un prezzo più basso per mesi, nel momento in cui decidi di comprarlo e lo hai già pagato...cala di prezzo. Le chiamano leggi di mercato. Sarà, ma non credo alle coincidenze e a me avevano spiegato che se nessuno vuole una cosa, il prezzo scende, se invece viene acquistato e si dimostra interesse per l'oggetto, il suo prezzo sale. L'esatto opposto di quello che è successo.
Ok, proviamo a chiedere spiegazioni contattando Amazon.
Se fino ad ora ero solo alterato per il cambio di prezzo, la risposta di tal Claudia del servizio clienti Amazon mi ha fatto trasalire e andare in bestia.
Premessa; potevano dirmi "fatti tuoi", hai accettato il prezzo, se l'altro telefono noi il giorno dopo lo avessimo messo a metà del prezzo, non è una cosa che ti riguardi. Io avrei fatto le mie considerazioni in merito, ma sarebbe stata una risposta "accettabile".
Invece che propone la gentile addetta Amazon? "... ad ogni modo, se desideri, potrai restituire quello pagato " di più", pagando i costi del reso, per poi acquistarlo al prezzo attuale".

Cioè, spiegami. Le alternative - per me - erano due; 
- opzione 1: legge di mercato, avevi accettato il prezzo, nulla ti è dovuto.
- opzione 2: ci rendiamo conto, al limite ti diamo un buono da 20 € ( ma anche meno per dimostrare la buona volontà) da sfruttare sulla piattaforma stessa.

La prima opzione era quella che mi aspettavo e che avrei comunque accettato senza problemi, l'opzione due quella che potevo desiderare per placare la sensazione - giusta o meno che fosse - di sentirmi "fregato".

Invece le direttive Amazon ne inventano una terza, molto più complicata e soprattutto tipica della furberia all'italiana che tanto ci caratterizza.
Restituisci l'articolo pagato di più e lo ricompri, identico, a prezzo più basso.
COSA? COSA? COSA?

Non so, son strano ormai lo so, ma tutto questo lo trovo davvero assurdo e tipicamente italiano. Rendere complicate le cose semplici. Attendere l'oggetto, ritirarlo, aprire una controversia per la restituzione, rispedirlo, ricomprare lo stesso articolo (che immagino arrivi a destinazione, gli venga cambiata l'etichetta del destinatario e sia rispedito), per fare una cosa che - se prevedi come possibile (ovvero accontentare un cliente facendolo risparmiare) potresti risolvere in 30 secondi netti da computer?

In sostanza, una cosa del genere me la aspettavo - come scrivevo - da uno di questi fantasiosi venditori virtuali senza storia e senza eredità, non da una piattaforma come Amazon

Tutto questo discorso, a me personalmente, fa venire in mente una considerazione; in un mondo in cui ormai non si sa quanto valgano effettivamente le cose, dove il mercato si è globalizzato e colossi come Amazon, Ebay ecc nel 2016 sono stati superati, come fatturato, da piattaforme come Alibaba e Aliexpress, che - esperienza personale - rimborsa subito se non si è soddisfatti di una trattativa e poi se la sbrigano loro con il "negozio", forse e ripeto forse, dovrebbero ragionare meglio sulla gestione dei "clienti insoddisfatti".

Saluti

mercoledì 6 maggio 2015

Amazon e la concorrenza...

C'è sempre chi cerca, quando affermi di comprare tramite Amazon, di farti sentire in colpa. "E le condizioni di lavoro, e lo sfruttamento dei dipendenti, e gli orari impossibili, e i contratti capestro...ecc ecc "
...come se le altre milioni di aziende, grandi o piccole che siano, trattassero diversamente chi lavora per loro; e badate bene che non ho detto "dipendenti"...dato che non assume quasi nessuno con regolare contratto; viva i voucher...[ironia /MODE ON].
Decido quindi di comprare un libro da "Libraccio"... e siccome prendo solo un libro (usato per giunta), decido di pagarci pure le spese di spedizione che valgono quasi la metà del costo del libro. Parliamo quindi - comunque - di pochi euro in totale...meno di 10. Disturba pagare quasi tre euro di spedizione per un libro che ne costa meno di sette ed è piccolo e leggero...ma pazienza.
Ordino il 28 aprile. Sul sito c'è scritto "evasione ordine in 4 gg lavorativi". Bene...attendiamo.
Oggi 6 maggio, ricevo mail in cui mi si dice che il libro è esaurito (ma come...non era disponibile usato in qualcuno dei vostri negozi?) devo attendere perché, forse, in 24/48 ore lo recupereranno.
E che fanno...me ne mandano uno nuovo al prezzo dell'usato?
Prevedo quindi che la prossima mail sarà del tipo "ci spiace non siamo stati in grado di reperire l'articolo...pregasi annullare l'ordine".
Dopo 8 giorni, 9 compreso quello di ordine, non so se e quando riceverò il libro ordinato. Con le ipotetiche 48 di tempo che si prendono per "recuperare l'articolo" diventano 11 giorni in cui non hanno ancora spedito NULLA.
Vedete...tutta questa pappardella [Sfogo /MODE ON] per dire:
M'IMPORTA SEGA (citaz.) se Amazon forse tratta male i dipendenti, ma se questi sono i servizi della "concorrenza" stiamo freschi. Ed il bello che poi Amazon viene accusata di avere una "posizione dominante" sul mercato...forse perché fa arrivare i libri quando dice? Perché qualunque problema tu abbia in max 3 minuti ti chiamano (a spese loro) o chattano per risolvere eventuali problemi? Boh...chi lo sa, magari sbaglio.
Next time Amazon...e addio Libraccio


AGGIORNAMENTO: 8 Maggio 2015

Il libro è arrivato, 11 giorni dall'ordine; e in queste condizioni (usato pari al nuovo non significa danneggiato, almeno credo...magari sbaglio ancora:





...si lo so, c'è il diritto di recesso. Ma secondo voi ho ancora voglia di aver qualcosa a che fare con loro?



lunedì 2 marzo 2015

Anello "MILLENNIUM" 2013

Anello in Ottone massiccio dorato, riproducente la fascetta di un Sigaro Toscano Millennium del 2013.
Realizzato ed inciso interamente a mano.







giovedì 26 febbraio 2015

Pigino da Pipa "Torre"

Pigino da pipa in ottone massiccio, realizzato interamente a mano dal metallo pieno, senza tornio. Pezzo Unico!
Di peso importante, per essere un pigino, basta appoggiarlo senza premere per ottenere un compattamento della cenere nel fornello ottimale.





Dimensioni e peso:

- Altezza totale: 65 mm
- Diametro: 13 mm
- Lunghezza "ago": 40 mm
- Peso: 50.5 g



sabato 30 agosto 2014

Croce d'argento

Ciondolo a croce in argento 925/°°° realizzato interamente a mano con tecniche di oreficeria tradizionale.
Realizzato come scultura e senza stampo, quindi come pezzo unico.
L'argento è stato sottoposto a trattamento galvanico di rodiatura che ne conferisce la caratteristica di non ossidare.




Misure:

- Lunghezza: 50 mm
- Larghezza: 30 mm
- Peso: 8,750 grammi




sabato 2 agosto 2014

Quanti Beads per il mio Humidor?


Come calcolare la giusta quantità (peso) di granuli Rh Beads da inserire nell'elemento umidificante all'interno degli humidor? E' una domanda che ultimamente viene fatta spesso negli ambienti di appassionati di Lento Fumo.
Molto semplice:
  • Calcolare il volume interno dell'humidor/vetrina in centimetri cubici
  • Confrontare con i valori della tabella
  • Se necessario calcolare – tramite proporzione – il quantitativo necessario
Per calcolare il valore del volume interno necessario al calcolo è sufficiente moltiplicare fra loro i valori, misurati in centimetri, delle misure INTERNE dell'humidor (comprensivo del volume interno del coperchio, se presente); larghezza, lunghezza e profondità.
Ad esempio: 30 cm (lunghezza) X 25 cm (larghezza) X 15 cm (profondità / h) = 11250 cm³


Come potete notare, il valore risultato non è presente fra quelli in tabella; è a “metà” fra il primo e secondo valore. Ma quanti grammi di beads saranno necessari? Ovviamente più di 28.35 g meno di 56.79 g...ma quanti esattamente? Ci viene in aiuto la matematica. Utilizzeremo una proporzione.
Se 8850 cm³ stanno a 28.35 grammi, quanti grammi corrispondono a 11250 cm³ ?
Ovvero: 8850 : 28.35 = 11250 : X
quindi:
  • 11250 X 28.35 = 318937,5
  • 318937,5 / 8850 = 36.038
quindi 36 grammi...che arrotonderemo in eccesso a 40 grammi.
Alcuni consigliano (solitamente siti/articoli anglosassoni che misurano in once) di passare direttamente allo scaglione successivo, senza calcolare con “precisione” il valore effettivo. Ovvero, nell'esempio in questione dei 12500 cm³ invece dei 40 grammi (già conteggiati per eccesso rispetto ai 36 grammi di calcolo proporzionale) consiglierebbero direttamente i 56,70 grammi. Certo il calcolo risulta più immediato e semplice ma ci tengo a far due considerazioni.
1 - se abbiamo uno strumento semplice per calcolare con precisione la grammatura necessaria per ogni valore di cubatura, perché non usarlo?
2 – Se abbiamo la possibilità di avere i Beads al prezzo (prezzi riferiti a luglio/agosto 2014) a cui comunemente sono venduti negli USA (tra i 5$ e gli 8$, per la confezione da 225g/8oz.) comprare una maggiore quantità di Beads non crea disagi...ma se siamo costretti ad acquistarli in Europa, ci rendiamo conto che la cifra, per la stessa quantità di materiale si aggira fra i 37€ ed i 40€ a cui aggiungere le spese di spedizione.

Credo conveniate con me che tra 6 € e 40 € ci sia una notevole differenza e quindi 50/100/200 grammi in più o in meno sul conteggio “necessario” per rendere operativo il nostro humidor, hanno delle ripercussioni economiche non lievi, considerato il materiale.
Fin quando non ci sarà la possibilità di acquistare facilmente ed economicamente i Beads come in altri paesi, anche il discorso se siano migliori i Beads o altri sistemi di umidificazione (ad esempio le spugne Oasis) risulterà differente a seconda del luogo e del contesto in cui lo facciamo.
Con una differenza di prezzo fra spugna (ridicolmente basso) e Beads reperiti in Europa il rapporto costo/benefici è a favore della spugna Oasis (OGNI sistema, statico o elettronico che sia, necessita di essere controllato). Negli Usa o in altri paesi in cui i Beads hanno un costo nettamente inferiore, allora il discorso è diverso e la scelta fra l'uno e l'altro sistema è esclusivamente di tipo personale, non economico.
 
Per approfondimenti sui sistemi di umidificazione statica vi rimando QUI








domenica 11 maggio 2014

Gemelli e spilla da giacca "Pastafariani"

Gemelli e spilla da giacca "pastafariani" realizzati interamente a mano, in argento 925/000 e trattati galvanicamente al rodio (rodiatura).


Gemelli:



 Spilla da giacca:






venerdì 28 febbraio 2014

Umidificazione statica degli Humidor a confronto


All'interno degli elementi umidificanti degli Humidor per sigari, per un buon mantenimento del voluto e corretto tenore di umidità relativa (U.R.), comunemente vengono utilizzati tre materiali differenti per forma, composizione e proprietà. Bisogna premettere che grazie ad un corretto utilizzo, tutti e tre i sistemi sono validi e quindi idonei allo scopo.
Ecco un excursus in merito ai tre sistemi più utilizzati per l'umidificazione statica all'interno degli humidor per sigari:

- la spugna “Oasis”, materiale solitamente di colore verde o grigio, poroso e leggero, utilizzato anche dai fioristi;

- i cristalli polimeri, granuli che a contatto con l'acqua aumentano di molto il loro volume assorbendo l'acqua (stessa tipologia di materiale usata per i pannolini) acquisendo una consistenza come quella delle “candele gel”;

- RH beads comunemente detti “silica gel”, palline più o meno trasparenti che non variano dimensione a contatto con l'acqua, simili per composizione ai granuli presenti nelle bustine disseccanti che solitamente troviamo nelle confezioni di prodotti elettronici.

Personalmente utilizzo sia la spugna Oasis che gli RH Beads (parlo degli originali avendo utilizzato questi); trovo entrambi i materiali semplici da usare e gestire, mentre la consistenza gelatinosa dei cristalli polimeri mi ha sempre lasciato perplesso.
In merito alla durata dei tre sistemi, si suppone che l'Oasis sia quella meno duratura. Per esperienza personale, ritengo che se ben utilizzata (ad esempio non inzuppandola completamente di acqua, saturandone e comprometendone le capacità di scambio di umidità) duri molti anni. Certo, gli RH Beads sono – sempre se ben utilizzati – virtualmente “eterni”, ma ci tengo a far notare un fattore a mio avviso rilevante: la spugna Oasis ha un costo ridicolmente basso, cambiarlo ogni qual volta dovessimo ritenerlo necessario non sarebbe affatto un problema. Inoltre in soluzione mista (50% acqua distillata e 50% glicole propilenico), oltre a contrastare eventuali problemi di muffa (a me personalmente MAI successo di riscontrare muffa), svolge la funzione di assorbimento/rilascio dell'umidità quando l'UR dovesse risultare inferiore o superiore a circa il 70%. In tabaccheria o su siti specializzati vendono piccoli flaconi con nomi fantasiosi a costi assurdi. Il glicole propilenico ormai lo si trova ovunque, anche on line, e a prezzi non eccessivi. Se proprio volete star tranquilli che quanto state acquistando sia realmente glicole propilenico, acquistatelo in farmacia. Come nota aggiuntiva, ricaricare di acqua distillata la spugna, non comporta la necessità di aggiungere ogni volta anche glicole propilenico, anzi; la procedura con miscela di 50% acqua distillata e 50% glicole propilenico si può fare ogni paio di anni...in pratica, se sostituite la spugna interna Oasis, la preparate nuovamente con la miscela acqua/glicole.
I cristalli polimeri hanno un particolare aggiuntivo da considerare; vanno ben dosati e preparati in un contenitore più grande, trasferiti poi nell'elemento umidificante e sperare questi sia sufficientemente capiente da contenere la gelatina necessaria per la gestione dell'umidità per quella determinata cubatura di humidor. Inoltre di anch'essi viene consigliata la sostituzione ogni paio di anni circa e l'utilizzo di una percentuale di glicole propilenico per evitare/ridurre eventuale formazione di muffa.
Caratteristica opposta per quanto riguarda i beads. Non modificando affatto la loro dimensione, una volta aggiunta l'acqua distillata (usare SOLO acqua distillata senza aggiunta di nessun tipo di altra sostanza), in genere occupano poco spazio all'interno dell'elemento umidificante, tanto da farlo sembrare vuoto. Psicologicamente bisogna farci l'abitudine per essere convinti che quella scarna massa di materiale riesca a gestire il tenore di umidità desiderato all'interno dell'humidor.

Per calcolare la corretta quantità di RH Beads da utilizzare in funzione del proprio humidor, rimando a questa pagina delle Heartfelt Industries.

Di seguito una tabella in cui si evidenziano le principali caratteristiche dei tre materiali in comparazione fra loro:


Ricapitolando, tutti i sistemi di umidificazione statica necessitano di essere seguiti e controllati. I prezzi dei materiali sono  scesi di molto rispetto ad alcuni anni fa, quindi la scelta in base al costo incide meno. Ogni sistema ha i suoi pro e contro, ad ognuno quindi quello che ritiene essere più idoneo alle proprie necessità.







lunedì 24 febbraio 2014

Made in Italy...”madamina il catalogo è questo”


Poltrona Frau alla Haworth (USA), un'azienda del Chianti (Cina), il 25% di Riso Scotti a Ebro Foods (Spagna), Pelati AR alla Princes, controllata da Mitsubishi (Giappone), il 75% della Star a Gallina Bianca (Spagna), Eskigel, produttore di gelati per la GDO in mani inglesi, Parmalat alla Lactalis (Francia), il 70% di Gancia a Rustam Tariko (Russia), Fiorucci salumi alla Campofrio Food Holding (Spagna), il 49% della Eridania a Cristalalco (Francia), il 95% della Boschetti alimentare alla Lubersac (Francia), il 29% di Giovanni Ferrari casearia alla Bongrain (Francia), Delverde alimentari alla Molinos Delplata (Spagna), Bertolli a Unilever e poi alla spagnola Sos, Salumificio Rigamonti divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb international, Orzo Bimbo, a Nutrition&Santè del gruppo Novartis, Italpizza all'inglese Bakkavor Acquisitions Limited, Galbani alla francese Lactalis, Carapelli al gruppo spagnolo Sos, Sasso al gruppo spagnolo Sos, Fattorie Scaldasole a Heinz, poi acquisita dalla francese Andros, Peroni all'azienda sudafricana Sabmiller, Invernizzi alla francese Lactalis, dopo che nel 1985 era passata alla Kraft, Locatelli a Nestlè, poi acquisita dalla francese Lactalis, San Pellegrino, alla svizzera Nestlè, Stock, alla tedesca Eckes a.G., poi acquisita dagli americani della Oaktree Capital Management, Antica gelateria del corso, Buitoni, Perugina alla svizzera Nestlè, Bulgari, Fendi, Loro Piana, Emilio Pucci alla Lvmh (Francia), Pomellato, Richard Ginori, Bottega Veneta, Sergio Rossi alla Kering, Valentino, Pal Zileri alla famiglia reale del Qatar e – notizia di oggi – Krizia a Shenzhen Marisfrolg Fashion (Cina)...e chi lo sa quante altre ce ne sono.

E' vero, negli ultimi anni anche buona parte degli italiani ha capito – e si è indignata – riguardo molti marchi del cosiddetto made in italy (volutamente tutto minuscolo) che in realtà non lo erano affatto... ma comunque, sia dovuto alla crisi, alle leggi di mercato o a chissà quale altra serie di cause, questa deriva di marchi acquistati/controllati in tutto o in parte da aziende e/o multinazionali estere somiglia ad un'ecatombe.

Meno male che ci sono ancora molti artigiani che, a dispetto di tutto e tutti, resistono e continuano a dare un significato reale al concetto di Made in Italy (stavolta tutto maiuscolo).

martedì 17 dicembre 2013

Stand (porta dentifricio)...quando l'igiene dentale diventa più simpatica



Stand realizzato interamente a mano, in legno e verniciato con smalto acrilico color "alluminio". 
In questo specifico caso è stato disegnato per sostenere mini tubi di dentifricio di marca Marvis, ma modificando - al momento del progetto - misure e proporzioni, materiali e finiture, può essere costruito a seconda delle esigenze, per varie tipologie di articolo da sostenere; dai pennelli da barba, ai rasoi di sicurezza, dalle penne alle pipe...etc.




Misure: 30 cm X 6 cm X 13,5 cm (h)